Anticamente l’ Agriturismo Terrazza sul Parco era un “hospitale” medioevale e si trovava sull’antica e nota “Via Romea Germanica” che dal nord Europa portava a Roma. Il primo riferimento storico certo che attesta l’esistenza del borgo (Ecclesiam hospitalis de Carnario) è in un documento di Papa Innocenzo III del 5 maggio 1213. Tuttavia un altro documento di Papa Adriano I (che richiedeva la protezione di Carlo Magno sui possedimenti pertinenti al potente monastero di Sant’ Ellero di Galeata) fa pensare che il borgo esistesse già nel ‘784 e fosse tra i “punti sosta” privilegiati per l’accoglienza dei pellegrini.
Su questa importante arteria transitarono nei secoli influenti e famosi personaggi, prelati, mercanti che per i loro «negozi e devozioni» si recavano a Roma, ma con l’ istituzione dei Giubilei a partire dal 1300, furono sopratutto i “pellegrini Romei” a passarvi (nel 1450 ne transitarono oltre 6.000). A tutti nel limite della disponibilità dell’ hospitales era data ospitalità gratuita o con lo sborso di qualche moneta venivano forniti anche cibi cotti nel grande forno. Il forno nel 1560 aveva ancora una volta coperta da un’ampia tettoia a lastre d’arenaria e si trovava quasi sicuramente dove si trova quello attuale. Da sempre zona di confine, prima fra territori governati da potenti monasteri e signori locali, poi tra la Repubblica di Firenze e lo Stato della Chiesa. Dal XVII secolo in prossimità dell’ agriturismo (Fonte Paolina) fu costruita una sede di Dogana da parte del Granducato di Toscana.
Fu l’abate tedesco Alberto di Stade che nel 1236 nel suo diario di viaggio “Annales Stadenses” descrisse la Via Romea Germanica , un cammino di oltre di 2.200 chilometri. Nel manoscritto sono indicati: diversi itinerari con dati precisi su luoghi da attraversare, condizioni della strade e indicazioni esatte sulla lunghezza delle singole tappe.
Quando il fascino della storia si unisce con i frutti della terra
L’ azienda agricola è coltivata biologicamente e si estende su di una superficie totale di circa 52 ettari di cui circa 39 ettari sono a bosco e circa 13 ettari sono coltivati a: foraggio, antiche varietà di grano tenero, castagne, more, lamponi, ribes, uva spina, orticole e antiche varietà di frutta.